Dario Panzica
SCULPTURES
GIARDINO DEI GIUSTI - VIA ALLORO 90 PALERMO - SICILY
STORIA DI NESSUNO un docufilm di Costantino Margiotta
6-21 Novembre 2004
Galleria Studio 71,
Via Vincenzo Fuxa 9, 90143
Palermo - Sicily
3-15 Agosto 1998
Hotel Zagarella e Sea Palace
SS 113, 70 - 90017
Santa Flavia - (PA) - Sicily
5- 20 Settembre 2001
Osterio Magno
Corso Ruggero, 63 - 90015
Cefalù (PA) - Sicily
“...mi sottopose le opere in terracotta e bronzo di Dario Panzica rimasi molto colpita dalla forza che queste emanavano. Sembravano piccoli idoli composti dal furore della lava incandescente...”
“...Panzica, vive anche d’acqua marina che con il suo continuo divenire crea una condizione di continuo presente. Nelle sue opere vi è una visione del tempo avulsa da avvenimenti esterni, seppur, a volte, certe sue sintesi scultoree parrebbero essere i fossili fittizi di un mondo illusorio e artificiale attorno al quale ruotano le nostre esistenze. Per lui l’oggi è sempre, in un universo atemporale che muta continuamente e in cui godere di un attimo eterno...”
“...Il suo profondo senso panteistico lo porta a realizzare opere nelle quali l’uomo (che per tanto tempo ha caratterizzato il suo lavoro) è assente, o quasi. Le sue sculture più recenti appaiono essere un omaggio al mondo naturale. Stelle marine, alberi, coralli riempiono, con le loro ramificazioni, lo spazio circostante nel quale ogni bolla di ossigeno è trattata quasi come fosse una cellula pronta a scindersi per dar vita ad altri organismi.
Il vigore della sua precedente produzione (i grandi piedi, le mani forti e ghermenti delle sue figure) si è stemperato, l’ansia si è mutata in sogno e i conflitti interiori hanno cercato di lasciare il posto a visioni più incantate, eppure il suo modo di plasmare la materia è rimasto inquieto.”
Vinny Scorsone 2004
“Quello con la natura è un rapporto pressoché obbligato per ogni artista. Si tratti di convinti seguaci del verbo figurativo o di teorici del più esasperato lessico astrattista, tanto in un caso, quanto nell’altro, il riferimento al mondo naturale – inteso in tutte le sue classiche componenti: animale, vegetale e minerale – è un passaggio imprescindibile, cui nessuno può sottrarsi ai fini d’una profonda e completa ispirazione. Non vi è infatti immaginario artistico che possa essere considerato esente da un tal tipo di contaminazione; anzi – a voler essere più chiari –, non v’è immaginario che non sia in qualche modo strutturato e plasmato sulle suggestioni mutuate dalla nostra grande madre...” “...Un confronto – quello con la fonte ispiratrice – che in Panzica assume i connotati “morbidi e avvolgenti” della mimesi formale, seppur rivisitati con un poetico e intimistico ripensamento soggettivo...”
Salvo Ferlito 2004